Prova di ascolto : INDIANA LINE NOTA 260, finalmente!(2a parte, le motivazioni)

Pubblicato: agosto 14, 2011 in Diffusori, Prove
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…le motivazioni della sentenza…

Chi ha letto i post precedenti, sicuramente saprà qual’è il mio impianto, per gli altri……, un rapido riassunto.

La sorgente è un lettore cd musical fidelity a3, coadiuvata e STRAVOLTA dall’utilizzo del meraviglioso

DAC musical fidelity TRIVISTA…da solo vale mezzo impianto (non economicamente ma come resa sonora)

Il preampli è un dual mono musical fidelity a3.

La sezione di potenza è affidata a 4 amplificatori monofonici in classe A di musical fidelity (MA50).

Fatta questa doverosa premessa,  ve ne devo subito una seconda, non meno importante : le nota 260 mi sono davvero piaciute.

OK…però non si dimentichi che sono state messe nella condizione di suonare al meglio!

La collocazione standard di  questi diffusori, non prevede una catena del genere e probabilmente prevede un ampli integrato

da qualce centinaio di euro oppure un sinto amplificatore home theater.

E’ comunque vero che, essendo perfettamente conscio di cosa esce dal mio impianto, ho avuto vita facile nel focalizzare i punti deboli

dei diffusori ed altrettanto facilmente ho potuto apprezzarli per le loro splendide caratteristiche.

Infine, non mandatemi a quel paese…… non contento di farle suonare sul velluto, le ho corredate di due supporti per diffusori.

Secondo me, l’uso dei supporti è una condizione imprescindibile per ogni diffusore da scaffale.

Se ne avete la possibilità (magari in un secondo momento) regalatevi due bei supporti (MASSICCI, pesanti e stabili), vi assicuro

che la spesa vi ripagherà ben di più di quanto possiate immaginare.

Tutti noi pensiamo prima ai cavi….e secondo me sbagliamo! Un supporto ben fatto fa suonare bene i piccoli diffusori bookshelf,

perchè regala loro una precisione e una linearità altrimenti impensabili.

(non starete mica pensando di appoggiarle sopra alla scrivania in laminato……che si trascina le più nefaste vibrazioni del mondo!!!!!)

 

 L’utilizzo dei supporti, oltre a mgiliorare sensibilmente il funzionamento dei diffusori,

 dona loro un aspetto molto più “cattivo” ed appagante per l’occhio (di uomo…non di moglie!)

E’ vero, al prezzo molto competitivo delle nota 260 (18o euro online) ne dovrete aggiungere

un altro centinaio da destinare ai supporti.

Con meno di trecento euro vi portate a casa dei diffusorini niente male!

 

Come sono fatte queste Nota 260 ?

Le Nota 260 sono dei diffusori da scaffale, probabilmente pensati come diffusori posteriori

in un sistema completo IndianaLine (con le nota 550 a farla da padrone)

Non sono i cosidetti diffusori surround….anche perchè hanno delle dimensioni generose

ed ospitano un woofer da 160 mm che è tutto forchè piccolo.

L’impatto fisico con i diffusori è ottimo. Essi sono solidi e ben rifiniti. Niente a che vedere con certe penose realizzazioni di un tempo.

Prendere in mano una nota 260 da la sensazione di possedere un diffusore vero.

Il bass reflex è posteriore (in dotazione ci sono i tamponi per tapparlo) e sbirciandovi dentro, si scorgono i cavi di alimentazione dei tweeter : la sezione del cavo è piuttosto generosa!!!

La morsettiera posteriore è di buona fattura e le connessioni sono precise e stabili.

L’unica cosa che tradisce l’origine economica delle Nota è il rivestimento laterale che pur essendo solido, perfettamente inserito e gradevole,

non è sicuramente confondibile con la radica di noce….. (qui potete scatenarvi in tutti i commenti che volete. per me in un diffusore

da 180 euro, questi pannelli sono più che accettabili e le foto lo dimostrano. Qualcun’altro potrà obbiettare che le aziende lucrano anche su questi piccoli particolari etc etc..ma è un discorso in cui non voglio entrare)

….ma come suonano?

….nella prossima puntata!

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